Tatuaggi

I tatuaggi come tutti sappiamo sono quelle colorazioni permanenti di parti del corpo che avvengono con la penetrazione sottocutanea di pigmenti di vario colore con aghi e altre tecniche per creare dei disegni di vario genere in base al modello, e In base allo stile di tatuaggio che abbiamo scelto, e in base anche alla creatività del tatuatore in questione, o tatuatrice.

 

Una cosa da dire rispetto ai tatuaggi che forse poche persone sanno è l’origine della parola che ha una derivazione tahitiana e cioè da tatau che significa incidere e decorare la pelle, e questa pratica rientra in quelle categorie che viene vengono definite modificazione corporea, o in inglese Body Art.

 

I tatuaggi hanno origine molto antica e addirittura se ne parla già dalla preistoria perché si pensa fossero presenti tra quelle civiltà, e si pensa venissero utilizzate per rituali magici.

 

Addirittura gli studiosi e ricercatori pensano che all’epoca i tatuaggi potevano essere collegati ad una forma di agopuntura effettuata con erbe medicinali per guarire, o alleviare i vari tipi di disturbi articolari.

 

In poche parole senza andare ad analizzare tutta la storia perché non basterebbe un articolo in passato. i tatuaggi non venivano utilizzati come ora solo per ragioni estetiche. ma rappresentavano un segno di appartenenza a un gruppo che sia etnico religioso o sociale o anche per proteggersi da influssi maligni o malattie o per predisposti ad aldilà.

 

O se per esempio parliamo della civiltà maori e purtroppo il tatuaggio era un marchio stigmatizzante per criminali e schiavi, o addirittura una forma di trasgressione

 

Ci sono varie tipologie di tatuaggi

 

Certamente parliamo di un mondo molto vasto quando ci riferiamo ai tatuaggi e quello più conosciuto ed il cosiddetto tatuaggio ad ago o taglienti, perché è indelebile e permanente, e viene eseguito con una macchinetta elettrica ad aria o con un termografo in altre parti del corpo vengono utilizzate anche tecniche manuali.

 

Così come esistono i tatuaggi temporanei che si realizzano applicando un impasto con Hennè naturale sulla pelle, ed è un disegno applicato con un pigmento sulla superficie e non introdotto in profondità, e quindi poi svanisce dopo poco tempo.

 

Parlare dei vari stili di tatuaggio non è per niente facile non perché non ci sarebbe niente da dire, ma al contrario perché ci sarebbero troppe cose di cui parlare noi possiamo fare solo qualche esempio.

 

Se andassimo da un tatuatore perché è la prima volta che ci approcciamo a questo mondo di sicuro ci illustrerebbe come i vari stili i tatuaggi della Old school o della New School, o quelle tribali, giapponesi o realistici o watercolor , Fantasy cartoon, e sono solo degli esempi.

 

Poi può anche capitare che una persona decide di muoverlo per vari motivi e fortunatamente sono state studiate varie tecniche per arrivare a questo obiettivo e ognuno tra queste giustamente ha vantaggi e svantaggi per quanto riguarda possibili complicazioni, e per quanto riguarda l’efficacia e i costi.

 

E comunque conviene sempre pensarci mille volte prima di farsi fare un tatuaggio per non pentirsene subito dopo.

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FORSE NON SAPEVI CHE ?

Il trucco permanente, in sigla PMU dall’inglese permanent make-up, è una tecnica della cosmesi decorativa che utilizza il tatuaggio per applicare i pigmenti sotto la superficie della pelle. Normalmente serve a correggere gli inestetismi del viso e del corpo e per il miglioramento della immagine estetica in generale. L’utilizzo più frequente è sul viso, marcando e modificando le linee degli occhi, labbra e sopracciglia con disegni che richiamano il disegno naturale, In questo si distingue dal tatuaggio artistico che realizza disegni di fantasia. Può essere utilizzato anche per camouflage permanenti, per ridurre la visibilità di cicatrici, anche risultanti da interventi chirurgici o per ricostruire il disegno di areola e capezzolo dopo operazioni di mastectomia, con la pratica introdotta da Kesselring nel 1987 Quest’ultima attività viene definita anche “tatuaggio medicale” o “senologico”. La distinzione tra le attività di tatuaggio e di trucco permanente non è chiaramente definita ed il trucco permanente può essere chiamato anche: dermopigmentazione viso, tatuaggio visagista, trucco semipermanente, micropigmentazione estetica, tricopigmentazione. L’Italia, al 2017, non ha adottato una legislazione specifica. Il quadro normativo italiano si riconduce alle Linee guida del Ministero della Salute per l’esecuzione di procedure di tatuaggio e piercing in condizioni di sicurezza (Circolari 2.9/156 e 2.8/633 del Ministero della Sanità pubblicate nel 1998 2.9/156). Le Circolari ministeriali prendono in considerazione i rischi di trasmissione di infezioni ed effetti tossici dovuti alle sostanze utilizzate per la pigmentazione del derma. Le misure, riportate, da applicare per il controllo del rischio sono: norme igieniche generali; misure di barriera e precauzioni universali; nonché misure di controllo ambientale. L’esercizio dell’attività di trucco permanente in Italia non è regolato da leggi nazionali, ma può rientrare in quanto disciplinato dalla legge 1/90 sull’attività di estetista. Nel 2015 una apposita modifica delle schede tecniche allegate alla legge sancisce che le apparecchiature per trucco permanente rientrano tra le apparecchiature utilizzabili da una estetista. Alcune leggi regionali per la disciplina dell’attività di piercing e tatuaggio, possono valere anche per le attività di trucco permanente. La tutela del consumatore sui prodotti e trattamenti di trucco permanente in assenza di leggi specifiche che disciplinino la materia è assicurata dalla applicazione del Codice del consumo (DL.vo 6 settembre 2005, n. 206.) che rende vincolanti il rispetto della risoluzione ResAP(2008)1 del Consiglio d’Europa e delle circolari ministeriali. In accordo con gli articoli 2 e 316 Codice Civile in Italia è proibito praticare trucco permanente o tatuaggi a chi ha meno di 18 anni senza il consenso dei genitori o dei tutori. Nelle indicazioni fornite alle estetiste sulla applicazione del trucco permanente si specifica inoltre di non effettuare il trattamento:

  • sulle donne in stato di gravidanza;
  • su soggetti che soffrono di allergie, di epilessia o di malattie infettive, o autoimmuni, o dell’apparato respiratorio o dell’apparato cardiocircolatorio, o della zona di cute da trattare;
  • su soggetti che soffrono di patologie, o sono in cura con farmaci, che alterano la normale riepitelizzazione della pelle o la coagulazione/cicatrizzazione (ad es.: diabete, anemia mediterranea, ecc.) o sono in cura con farmaci chemioterapici;
  • in concomitanza con altri trattamenti estetici, medico-estetici, medici che compromettono lo spessore e l’integrità dello strato corneo (es. peeling). (Wikipedia)